Stare al sole può portare a diversi benefici: migliora l’umore, aiuta a rallentare la degenerazione delle cartilagini e favorisce la sintesi di vitamina D.
Sole e Vitamina D
Il primo ed il più importante beneficio che comporta l’esposizione in misura moderata ai raggi UV è la sintesi della vitamina D, il principale fattore di crescita delle ossa. Usate sotto controllo medico, le radiazioni UV possono trattare una serie di malattie, tra cui il rachitismo, la vitiligine, la pelle secca a tendenza psoriasica la pelle grassa a tendenza acneica e l’ittero.
Questa vitamina viene assunta dal corpo in due modi:
- attraverso integratori e alimenti come latte e derivati, proteine di origine animale e anche il ‘famoso’ olio di fegato di merluzzo (ergocalciferolo);
- attraverso la sintesi che opera il nostro organismo quando è esposto al sole (colecalciferolo).
È sufficiente un’esposizione di qualche minuto di una piccola parte del corpo, 2 volte alla settimana, per coprire l’80% del fabbisogno di vitamina D.
Raggi UV ed effetti negativi sulla pelle
L’esposizione prolungata ai raggi UV comporta notevoli danni per la pelle che vanno dalla semplice scottatura allo sviluppo di melanomi.
La luce solare danneggia le fibre elastiche che si trovano nella pelle e la mantengono soda, favorendo lo sviluppo delle rughe. Altro effetto negativo causato dall’esposizione alla luce ultravioletta è la formazione del cosiddetto Melasma, ossia macchie scure che appaiono su guance, naso, fronte, labbro superiore e mento. E’ sempre bene ribadire che le scottature sono la principale causa del Melanoma, il più aggressivo tumore della pelle, soprattutto quelle prese in giovane età.
L’importanza della prevenzione e della Dermatoscopia
Di fondamentale importanza è l’applicazione di una buona protezione solare, non solo in estate o quando si è esposti direttamente al sole, ma anche quando non si avverte la sensazione di calore: con le nuvole, in montagna, in zone ventose.
Se da una parte le nuvole ostacolano il passaggio dei raggi infrarossi e della luce visibile, dall’altra parte permettono il passaggio dei raggi UV, perciò il rischio per la pelle continua ad esistere.
Creme e lozioni contenenti fattori di protezione solare aiutano a difendere la pelle dall’azione dannosa degli UV ma non sono sufficienti ad eliminare completamente il rischio di sviluppare un melanoma. Per questo, quando ci si espone al sole, è importante adottare anche altre precauzioni come indossare cappelli e magliette.
Studi scientifici hanno dimostrato che l’applicazione di creme solari non contrasti del tutto la comparsa e lo sviluppo di melanomi.
A tal proposito entrano in gioco il ruolo chiave del dermatologo, specialista nel riconoscere, trattare e prevenire le patologie cutanee e l’importanza fondamentale della DERMATOSCOPIA, detta anche “mappa dei nevi”.
Grazie alla Dermatoscopia lo specialista controlla il numero e lo stato di salute dei nevi in modo semplice, indolore e non invasivo.
Durante la visita dermatologica per prima cosa viene esaminata tutta la superficie cutanea del paziente, successivamente si esegue la Dermatoscopia dei nevi considerati a rischio, studiando la morfologia interna degli stessi con il dermatoscopio ed effettuando un’accurata diagnosi sul tipo e sull’entità della lesione.
Inoltre, le immagini ricavate con il dermatoscopio vengono acquisite con una fotocamera digitale ad alta definizione.
Poi con l’ausilio di un computer le caratteristiche di ogni nevo sono analizzate nel dettaglio, con una diagnosi pigmentaria computerizzata.
Infine il tutto viene salvato in una cartella clinica digitale e viene consegnato al paziente un referto cartaceo.