Cos’è l’emicrania?
L’emicrania è la forma di mal di testa più comune. Si presenta con un dolore acuto o pulsante che solitamente inizia nella parte anteriore o su un lato della testa. L’attacco può salire di intensità, estendersi alla regione frontale, coinvolgendo la fronte e le tempie. Può durare poche ore o persino giorni, con sintomi variabili da soggetto a soggetto, che possono essere in molti casi insopportabili: dolore pulsante, nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni.
L’emicrania appartiene alla famiglia delle cefalee. Per riconoscerla si può far riferimento ad alcune caratteristiche: si presenta generalmente, ma non esclusivamente, a un solo lato della testa (unilateralità); produce dolore intenso, pulsante, inabilitante; peggiora con il movimento.
Principalmente esistono 2 tipi di emicrania:
- emicrania con aura: Ha una frequenza decisamente inferiore, e la caratteristica di questa forma particolare di emicrania è nella presenza, precedentemente all’arrivo del dolore, dello scatenarsi di fenomeni neurologici, che possono essere di tipo visivo (scintillii, flash luminosi, spettri di fortificazione, linee a zig-zag, offuscamento della vista) o fisico-sensoriali (parestesie, formicolii, disartria, difficoltà di movimento). Il dolore ha più spesso sede unilaterale.
- emicrania senza aura: Si tratta di un disordine cefalalgico ricorrente, che si manifesta con attacchi che durano dalle 4 alle 72 ore. Il dolore è localizzato spesso (ma non esclusivamente) da un solo lato, l’intensità è moderata o severa e di routine. Spesso si accompagna a nausea, vomito, forte fastidio verso la luce e i rumori (foto-fonofobia).
Cause:
I fattori che possono favorire l’insorgenza dell’emicrania sono numerosi, ma la loro presenza non è una condizione sufficiente per scatenare l’attacco.
Perché si verifichi l’emicrania è indispensabile anche una certa predisposizione: serve che ci sia già in partenza un cervello emicranico, cioè un cervello iper-reattivo e ipersensibile, che non è in grado di filtrare e selezionare in modo adeguato gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e dal nostro organismo.
Nelle persone che soffrono di emicrania, con o senza aura, le cause sono da ricercare nelle cellule nervose, che sono particolarmente sensibili e, per questo, maggiormente suscettibili agli stimoli, ai quali reagiscono producendo attività elettrica. In particolare, l’emicrania si manifesta quando viene stimolato il nervo trigemino, che invia impulsi al cervello dagli occhi, dal cuoio capelluto, dalla fronte, dalle palpebre superiori, dalla bocca e dalla mascella. Il nervo stimolato può rilasciare sostanze che causano un’infiammazione dolorosa nei vasi sanguigni del cervello e nei tessuti che lo ricoprono: è proprio questa infiammazione a causare cefalea, nausea, vomito e sensibilità alla luce e ai rumori.
Ci sono alcuni fattori in grado di scatenare gli attacchi di emicrania:
- le oscillazioni dei livelli di estrogeni, i principali ormoni femminili, in alcune fasi della vita della donna, come ad esempio durante la pubertà, le mestruazioni, dopo il parto, prima della menopausa (questo spiega la prevalenza della patologia nel sesso femminile);
- l’assunzione di pillole anticoncezionali che contengono estrogeni;
- la mancanza di sonno e l’insonnia;
- i cambiamenti del tempo, in particolare della pressione atmosferica;
- la fame (quando si saltano i pasti);
- una stimolazione eccessiva dei sensi (ad esempio con luci lampeggianti oppure odori forti);
- lo stress.
Sintomi:
I sintomi dell’emicrania possono dividersi in due categorie. Quelli che precedono l’attacco emicranico (detti prodromici) e quelli che accompagnano l’attacco vero e proprio.
Uno o due giorni prima si possono manifestare; irritabilità, stitichezza, depressione, maggiore appetito, rigidità del collo, disturbi visivi, disturbi motori e del linguaggio, formicolio a braccia e gambe.
I sintomi dell’attacco emicranico variano da persona a persona e a seconda della tipologia, ma i più frequenti sono nausea, vomito, ipersensibilità alla luce o agli odori e alterazioni della vista, oltre al classico mal di testa.
Al termine della fase dolorosa segue una fase debilitante caratterizzata da: Stanchezza, inappetenza, vertigini, stipsi, diuresi.
Cura:
L’emicrania può essere curata con successo riducendo la frequenza e l’intensità degli attacchi ma non è possibile eliminarla completamente
Molto spesso il medico consiglia di annotare su un diario tutti gli attacchi: quando si presentano, la durata, l’intensità, se ci sono dei fattori scatenanti e come rispondono al trattamento. In questo modo il medico e il paziente possono capire meglio perché si manifestano ed eliminare i fattori scatenanti, per poi procedere alla scelta della migliore terapia.
I farmaci per l’emicrania rientrano in due categorie:
- Farmaci di profilassi: Questo è noto anche come trattamento preventivo e comprende betabloccanti, anticonvulsivanti, antidepressivi triciclici e, più recentemente, farmaci mirati del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). È principalmente usato per i pazienti che soffrono di almeno tre emicranie o otto giorni di mal di testa al mese, ma sono necessari diversi mesi prima che funzioni correttamente.
- Farmaci per il trattamento acuto:Sono farmaci assunti al momento dell’attacco per interrompere o ridurre notevolmente il dolore. Includono i FANS e i triptani, nonché gli antidolorifici da banco e altri farmaci soggetti a prescrizione.
Un altro possibile rimedio per l’emicrania è dato dai farmaci antinausea (antiemetici). Alcuni pazienti li trovano di sollievo per le emicranie, anche quando non avvertono la sensazione di disagio (nausea o vomito) come effetto collaterale.
Prima di impostare la terapia è importante individuare e rimuovere i potenziali fattori scatenanti e aggravanti della patologia, che possono essere ambientali, alimentari, psicologici, farmacologici e lavorativi.
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