Cos’è il Dito a Scatto:

Il dito a scatto è una forma di tendinite molto frequente, che interessa i tendini flessori delle dita, quelli che determinano la chiusura della mano.

Questi tendini scorrono in un canale osteo fibroso, detto canale digitale (con una base ossea e un canale fibro-elastico), che ha lo scopo di solidarizzare i tendini allo scheletro delle dita della mano. Essi passano attraverso il canale digitale ma, quando vanno incontro a fenomeni infiammatori, il loro volume cresce impedendone il normale scorrimento.

Quando i tendini ingrossati vengono forzati nel passaggio attraverso il canale digitale, si avverte un vero e proprio scatto.

Questa patologia coinvolge le dita delle mani, solitamente il pollice, ma può colpire anche il medio o l’anulare.

Generalmente interessa la mano dominante, ma può presentarsi anche in forma bilaterale (in entrambe le mani).

E’ più frequente fra le persone costrette ad eseguire gli stessi movimenti delle mani in modo ripetitivo.

Cause :

Le cause dell’infiammazione ai tendini flessori delle dita non sono certe ma una serie di fattori influiscono sul verificarsi della patologia:

  • attività ripetitive: la continua sollecitazione dei tendini della mano, dovuta a sforzi o a movimenti ripetuti, può causare l’infiammazione dei tendini flessori. Non a caso, tra le persone maggiormente colpite ci sono i musicisti e tutte le categorie professionali che utilizzano in maniera continuativa alcuni strumenti come forbici o cacciaviti. Anche l’abitudine di digitare SMS o email sul cellulare usando solo i pollici, può contribuire insorgere di questa patologia.
  • Patologie concomitanti: ad esempio, la gotta, il diabete, l’artrite reumatoide o la rizoartrosi possono accompagnare o causare il “dito a scatto”.
  • Sesso ed età: in rari casi il “dito a scatto” può essere congenito. Normalmente si verifica dopo i 40 anni e colpisce specialmente le donne. Difatti, con l’invecchiamento, il nostro corpo perde la capacità di sintetizzare il collagene, la principale sostanza di cui sono composti i tessuti molli. I tendini, quindi, si indeboliscono e sono sempre più soggetti a patologie infiammatorie.
  • Traumi della mano: un piccolo incidente mentre fai sport, una caduta dalla bicicletta o anche l’utilizzo continuativo di macchinari che vibrano o che sollecitano in maniera continuativa i tendini possono causare dei microtraumi e una conseguente tenosinovite.

Sintomi:

I segni ed i sintomi del dito a scatto possono essere lievi o gravi e comprendono:

  • gonfiore o rigidità del dito (soprattutto al mattino);
  • sensazione di scatto o schiocco al compimento del movimento di flessione-estensione oppure mentre si afferra saldamente un oggetto;
  • presenza di un nodulo alla base del dito colpito;
  • dolore localizzato sul palmo della mano;
  • dito bloccato in posizione piegata, che si raddrizza improvvisamente oppure, in casi più gravi, che non riesce a completare il movimento di estensione.

In caso di rigidità o di scatti all’articolazione di un dito sarebbe opportuno avvertire il medico, soprattutto se l’area colpita è calda ed infiammata, in quanto i sintomi indicano l’insorgenza di una possibile infezione.

Cura:

La terapia prevede generalmente un iniziale approccio conservativo: riposo, ghiaccio, FKT, assunzione di farmaci antiinfiammatori topici o per os ed eventualmente un’infiltrazione. Se tali cure non portano a un miglioramento del quadro si può programmare un intervento (la puleggiotomia) che permette di liberare lo scorrimento tendineo nel suo canale eliminando l’attrito del tendine stesso contro la puleggia coinvolta.

Certamente, compatibilmente con le condizioni del paziente, è bene considerare in primis l’efficacia del trattamento conservativo in quanto -anche in questo caso come in tutti gli interventi chirurgici – ci possono essere delle possibili complicanze periprocedurali.

L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, viene attuato in anestesia locale e dura circa 5-10 minuti. Tramite un’incisione cutanea obliqua o trasversale dopo aver divaricato e protetto i fasci vascolo-nervosi digitali si esegue la sezione della puleggia coinvolta e si verifica lo scorrimento dei tendini sottostanti attivamente e passivamente, con la liberazione degli stessi da eventuali aderenze e la risoluzione dello scatto.

La medicazione post operatoria è contenitiva ma morbida ed è importante muovere subito (senza eccessi) le dita e il polso.

La sintomatologia dolorosa post operatoria è generalmente controllata da un comune analgesico e l’edema post operatorio da un antiedemigeno.

Sono concessi attività quotidiane e lavori leggeri ma è fondamentale tenere asciutta e pulita la medicazione. Generalmente si utilizzano punti riassorbibili che si sciolgono in circa 18-20 giorni o punti non riassorbibili da rimuovere dopo circa 15-16 giorni.

Si può riprendere il lavoro dopo 8-10 giorni se non si svolgono attività pesanti mentre in caso di lavori più gravosi solitamente dopo 18-20 giorni.

Accade spesso che in associazione al dito a scatto, prima o dopo di esso, insorga un’altra patologia dovuta a cause simili: la sindrome del tunnel carpale.