Cos’è la Vitiligine:

La vitiligine è un disturbo della pelle che colpisce i melanociti, cioè le cellule che si occupano della produzione di melanina, un pigmento che definisce il colore naturale dell’epidermide.

Nelle persone affette da vitiligine avviene un’alterazione dei melanociti, che perdono la capacità di produrre melanina, causando ipopigmentazione (carenza di melanina) o depigmentazione (totale assenza di melanina).

Sul corpo compaiono chiazze di colore molto chiaro, quasi bianche, in contrasto rispetto al colorito naturale dell’individuo. Le macchie bianche (o leucordermia) hanno dimensioni variabili, possono essere simmetriche o meno e presenti su tutto il corpo o in zone specifiche.

Può presentarsi sia su uomini che donne indistintamente e in ogni fascia d’età. In genere, si presenta dopo i vent’anni e può degenerare col tempo.

Le zone maggiormente colpite da vitiligine sono:

  • Dita o dorso delle mani
  • Volto
  • Polsi
  • Gomiti
  • Avambracci
  • Ginocchia
  • Stinchi
  • Caviglie
  • Ascelle
  • Capezzoli
  • Zona inguinale e genitale

La vitiligine colpisce anche peli e capelli: nelle aree colpite da vitiligine tutti i peli o i capelli diventano bianchi

Cause:

La mancanza di melanina che conferisce alla pelle il suo colore fisiologico è la causa della vitiligine.

L’origine, invece, non è nota anche se il sospetto è che dietro questa patologia ci siano fattori autoimmuni o una predisposizione genetica del soggetto. Questa malattia infatti colpisce i melanociti, che sono le cellule della pelle che producono la melanina, cioè il pigmento responsabile della colorazione della cute. La vitiligine si riconosce per le caratteristiche macchie bianche sull’epidermide (leucodermia).

I meccanismi patogeni che si pensano possano essere alla base della vitiligine, sono

  • L’attacco autoimmune dei melanociti, che smettendo di produrre melanina, determinerebbero il colore bianco della pelle. Un terzo dei pazienti con vitiligine presenta anche altre malattie del sistema immunitario (diabete mellito, anemia perniciosa, tiroide di Hashimoto) e anche nel caso della vitiligine l’ereditarietà sembra avere un ruolo determinante
  • Una sopravvivenza ridotta dei melanociti o un loro deficit primario

Tra le altre cause ipotizzate, poi, ci sarebbero fattori metabolici. Per quanto riguarda la prima causa, si ritiene che l’accumulo di perossido di idrogeno e radicali liberi potrebbe interferire con la produzione di melanina. In particolare, ciò accadrebbe nei soggetti che soffrono di disturbi metabolici causati dalla mancanza di tirosinasi, un enzima che elimina il perossido di idrogeno.

Sintomi:

La vitiligine provoca una perdita di melanina in determinate zone del corpo, che risulteranno quindi completamente bianche alla vista. Le macchie caratteristiche della vitiligine sono quindi ipopigmentate, possono avere i bordi lisci o frastagliati e hanno la zona centrale sensibilmente più bianca rispetto al resto della pelle.

La vitiligine può manifestarsi in forma non-segmentale/bilaterale, dunque con chiazze simmetriche in ambo i lati del corpo, in particolare nelle zone di occhi, bocca, gomiti, braccia, mani e piedi (è la forma più comune, che interessa il 90% dei pazienti), oppure segmentale/localizzata, che interessa una sola parte del corpo e insorge soprattutto nei pazienti di età pediatrica.

Altri sintomi della vitiligine sono lo scolorimento precoce di capelli, sopracciglia, ciglia e barba, lo scolorimento delle mucose di naso e bocca e i cambiamenti del colore della retina.

Diagnosi e cura:

La vitiligine si diagnostica in sede di visita dermatologica tramite esame obiettivo. Abitualmente lo specialista dermatologo illumina con un’apposita luce blu (lampada di Wood) le zone interessate, al fine di rilevare con maggior precisione la presenza della patologia.

Non esiste una precisa cura per trattare la vitiligine, ma i sintomi possono essere attenuati con l’utilizzo di specifici trattamenti topici e prodotti di dermocosmesi che servono per ridurre la differenza di colore tra le macchie e l’epidermide.

Tra i farmaci, quelli più in uso, sono:

  • Immunosoppressori
  • Tacrolimus
  • Steroidi ad azione locale che nelle prime fasi della malattia aiutano la ripigmentazione contrastando l’infiammazione

Per la pigmentazione cutanea è possibile che i pazienti affetti da vitiligine debbano sottoporsi a cicli di fototerapia UVA-UVB, PUVA o UVB a banda stretta a cui associare sostanze fotosensibilizzanti il cui risultato è solo temporaneo.

Raramente una singola terapia risulta efficace e quindi, a seconda dello stato della malattia, si decide di combinare l’utilizzo di farmaci, integratori e a volte fototerapia.