Il varicocele è la più comune causa di infertilità maschile e una delle patologie più frequenti dell’apparato riproduttivo maschile. Riguarda 1 uomo ogni 9 eppure è spesso ignorato. Il varicocele è un problema che in molti casi veniva scoperto durante la visita medica militare, ai tempi del servizio di leva obbligatoria.
È una patologia legata soprattutto allo sviluppo, periodo nel quale i testicoli aumentano di volume e conseguentemente aumenta anche la loro vascolarizzazione.
Si tratta di un rigonfiamento anomalo delle vene contenute nella borsa scrotale (il sacco cutaneo che contiene i testicoli), a causa di un reflusso di sangue patologico, principalmente a carico del testicolo sinistro.
Questo reflusso determina un aumento di temperatura nel testicolo che a sua volta determina uno stress ossidativo con liberazione di sostanze che possono danneggiare le cellule, che sembra essere responsabile di una riduzione della fertilità.
Una temperatura di poco inferiore a quella interna è fondamentale per il buon funzionamento dei testicoli: per questo si trovano in una sacca esterna all’addome (scroto). In caso invece, come succede nel varicocele, la temperatura aumenti si può andare incontro a una diminuzione della produzione e della qualità del liquido seminale.
Cause
Nella maggior parte dei casi il varicocele è idiopatico, cioè insorge per cause sconosciute. È stato ipotizzato che all’origine del disturbo vi sia una debolezza congenita delle pareti delle vene e il
malfunzionamento delle valvole che facilitano il ritorno del sangue al cuore attraverso la vena testicolare. Questo malfunzionamento favorirebbe il ristagno di sangue e la dilatazione dei vasi
venosi, fattori che potrebbero compromettere la qualità e la quantità di sperma prodotto. In casi più rari il varicocele è secondario, cioè causato da un tumore pelvico o addominale che comprime la vena.
Sintomi
Nella maggior parte dei casi, il varicocele è asintomatico, cioè non causa alcun sintomo e segno rilevante; più raramente, è responsabile di una sintomatologia che comprende:
- Gonfiore in sede scrotale, in prossimità del testicolo, e
- Fastidio o dolore allo scroto.
Il dolore da varicocele è solitamente un dolore sordo (ossia persistente), che aumenta d’intensità quando il paziente è stato in piedi a lungo durante la giornata o è stato impegnato in un’estenuante attività fisica.
Come affermato in precedenza, il varicocele è spesso asintomatico e solo raramente rappresenta un disturbo importante. Tuttavia, quando si accompagna ai disturbi sopraccitati merita una valutazione medica accurata. Una trascuratezza, infatti, potrebbe tradursi, in una fase avanzata della malattia, in varie complicanze.
Complicanze
Il reflusso di sangue venoso, non ossigenato, con il tempo determina una riduzione del volume testicolare e della funzionalità del testicolo, caratterizzata da alterazioni della spermatogenesi (processo che porta alla formazione e alla maturazione degli spermatozoi) con possibile conseguente riduzione sia del numero che della motilità degli spermatozoi.
I meccanismi chiamati in causa per spiegare come il reflusso venoso possa concorrere al danno testicolare sembrano essere rappresentati:
- Da un aumento della temperatura scrotale responsabile di un effetto dannoso sul testicolo. Durante l’embriogenesi, il testicolo si forma nell’addome ma migra nello scroto dove è presente una temperatura di circa 1,5 °C più bassa di quella addominale;
- Da una riduzione della concentrazione di ossigeno e aumento dei prodotti di scarto (metaboliti tossici), provenienti dalla vena renale, nel circolo capillare del testicolo stesso;
- Dallo stress ossidativo cellulare, che è una condizione caratterizzata da un’eccessiva produzione di radicali liberi, specie reattive dell’ossigeno, che si manifesta quando gli ossidanti superano i sistemi di difesa antiossidanti delle cellule con conseguente danneggiamento degli spermatozoi.
L’insieme di questi fattori e di altre alterazioni che si vengono a determinare a carico del metabolismo degli ormoni sessuali, può ridurre la capacità del testicolo di produrre gli spermatozoi e avere quindi un impatto negativo sulla fertilità.
L’ipotrofia testicolare rappresenta il segno clinico della sofferenza testicolare ed è proporzionale sia al grado del varicocele sia al tempo in cui il testicolo rimane esposto ai danni provocati dal varicocele. Si comprende pertanto, come sia fondamentale una precoce diagnosi e un tempestivo trattamento, al fine di preservare la normale funzionalità del testicolo.
Diagnosi e cura
Per la diagnosi, è necessario sottoporsi a visita medica. Lo specialista potrebbe richiedere un’ecografia testicolare con doppler dei vasi spermatici, per definire l’entità del reflusso venoso, e/o uno spermiogramma, per stimare un eventuale deterioramento della fertilità.
È molto importante diagnosticare precocemente il varicocele, al fine di evitare di compromettere la fertilità e lo stato di salute del testicolo interessato.
La prevenzione delle possibili conseguenze del varicocele è molto importante ed è attuabile mediante una diagnosi e un trattamento precoci. Infatti prima si interviene sul varicocele migliori saranno i risultati per il mantenimento o il recupero della fertilità.
L’indicazione al trattamento viene posta dall’andrologo e ha come scopo principale quello di migliorare la salute testicolare. Se non c’è indicazione al trattamento, è opportuno comunque effettuare controlli andrologici periodici. Attualmente per la varicocelectomia, cioè l’asportazione del varicocele, sono disponibili diverse opzioni terapeutiche:
- approccio chirurgico o microchirurgico e la scleroembolizzazione;
- metodica radiologica endovascolare.
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