Cos’è il Fibroma Uterino:

Il fibroma uterino (o mioma) è la patologia più frequente tra le donne in età fertile. Si tratta di una formazione di tessuto fibroso di forma più o meno sferica, che cresce nella parete dell’utero e che può interferire con la fertilità.

Il fibroma uterino tende a crescere in gravidanza e a ritornare alle dimensioni originarie dopo il parto.

Anche nel periodo che precede la menopausa può ingrandirsi. Durante la menopausa invece tendono a regredire.

I fibromi possono formarsi sulla superficie dell’utero (sottosierosi) e talvolta sono forniti di un piccolo peduncolo: in questo caso si chiamano peduncolati o sessili, mentre nei casi opposti vengono definiti a larga base d’impianto.

Possono anche trovarsi nella parete uterina, non sporgenti o poco sporgenti sulla superficie, in questo caso sono detti intramurali: questi fibromi possono protendersi anche all’interno della cavità uterina o esserle fortemente connessi.

Cause:

I fibromi uterini si sviluppano quando una singola cellula del tessuto muscolare liscio dell’utero si riproduce ripetutamente creando una massa distinta dal tessuto circostante. Le cause che ne sono alla base, però, non sono ancora chiare, anche se si pensa possa giocare un ruolo la predisposizione genetica, così come una suscettibilità alla stimolazione ormonale.

I fibromi uterini sono infatti ormone-dipendenti, per cui estrogeni e progesterone ne facilitano la crescita; è per questo motivo che raramente i fibromi appaiono prima della comparsa della prima mestruazione, mentre tendono a manifestarsi verso la fine dell’età riproduttiva e aumentare di dimensioni durante la gravidanza o per l’assunzione di farmaci anticoncezionali. Al contrario, in menopausa tendono a regredire spontaneamente, grazie alla minore produzione di estrogeni.

In ogni caso ci sono diversi fattori di rischio che possono contribuire all’insorgenza di fibromi uterini:

  • Familiarità: se si ha una madre con fibromi uterini, il rischio per la figlia di svilupparne a sua volta è di 3 volte maggiore rispetto alla media
  • Età: sono più comuni in età fertile, tra i 30 e i 50 anni
  • Etnia: le donne afro americane sembrano avere un rischio maggiore di sviluppare fibromi, in età inferiore rispetto alle donne di altre etnie, di dimensioni maggiori e con sintomi più gravi
  • Prima mestruazione precoce (prima dei 10 anni)
  • Assenza di gravidanze in passato: il rischio si riduce a ogni gravidanza, tuttavia anche durante la gestazione, a causa del maggior livello di ormoni circolanti, potrebbero insorgere fibromi o aumentare di dimensioni se già presenti
  • Alimentazione: consumo elevato di carne rossa (quantità eccessive di ferro rispetto al fabbisogno giornaliero), alcol e caffè, consumo ridotto di frutta e verdura
  • Stile di vita: sedentarietà e stress
  • Carenza di vitamina D
  • Obesità e sovrappeso: in caso di obesità grave si ha un rischio di 2-3 volte superiore alla media poiché c’è un maggiore livello di estrogeni circolanti nel corpo
  • Pressione arteriosa
  • Fattori ormonali: ad esempio terapia ormonale sostitutiva, sindrome dell’ovaio policistico, ormoni della crescita, etc.

Sintomi:

Molti fibromi sono asintomatici; circa il 15-30% circa delle pazienti con fibromi sviluppa sintomi gravi (1). I fibromi possono causare un sanguinamento uterino anomalo (p. es., sanguinamento mestruale copioso, sanguinamento intermestruale). Il sanguinamento può essere abbastanza grave da causare anemia.

I sintomi dovuti alla massa, tra cui dolore o pressione pelvica, derivano dalle dimensioni o dalla posizione dei fibromi o dall’ingrossamento uterino dovuto ai fibromi. I sintomi urinari (p. es., pollachiuria o urgenza minzionale) possono derivare dalla compressione vescicale mentre i sintomi intestinali (p. es., stipsi) possono derivare dalla compressione intestinale.

Meno di frequente, il fibroma cresce e degenera, oppure un fibroma peduncolato si torce e può causare una sensazione di peso o un dolore acuto grave o cronico.

I fibromi possono essere associati a infertilità, specialmente se i fibromi sono sottomucosi. Durante la gravidanza, possono provocare dolore, aborto spontaneo ricorrente, contrazioni premature, o presentazione anomala del feto o rendere necessario il parto cesareo. I fibromi uterini possono anche causare un’ emorragia post-partum, soprattutto se localizzati nel segmento uterino inferiore.

Diagnosi e cura:

Per la loro natura sovente silente o asintomatica, i fibromi uterini vengono spesso diagnosticati casualmente durante una visita ginecologica. Esame utile alla diagnosi oltre la vista che è fondamentale è l’ecografia transvaginale, che permette di individuare anche fibromi uterini di dimensioni più piccole. Inoltre, potrebbe essere utile eseguire un’isteroscopia diagnostica. Questo procedimento coinvolge l’introduzione di una piccola sonda nella cavità uterina, consentendo la visualizzazione dei fibromi e, se necessario, il prelievo di campioni di tessuto per un’analisi successiva in laboratorio.

Il trattamento dei fibromi è di tipo chirurgico (miomectomia) e si impone quando sono presenti sintomi importanti o quando le dimensioni del fibroma sono maggiori di 4-5 cm, tali da determinare un rischio di complicanze future.

Nelle donne in età riproduttiva, che desiderano una gravidanza, l’intervento chirurgico va eseguito se il fibroma impedisce la gravidanza o se le sue dimensioni possono determinare problemi in caso di gravidanza futura, poiché in gravidanza i fibromi tendono a crescere di dimensioni. Nelle donne prossime alla menopausa va tenuto presente, nella valutazione dell’opportunità di un intervento, che i fibromi dopo la menopausa tendono lievemente a regredire.